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La caccia: follia umana

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2010 11:53
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15/10/2010 11:31
 
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“LA CACCIA E’ UNA FORMA SECONDARIA DI MALATTIA MENTALE UMANA “ (Theodor Heuss)

I cacciatori non uccidono sparando soltanto a milioni di animali selvatici innocenti ogni anno ma anche a centinaia di migliaia di gatti domestici e a migliaia di cani che capitano sulla loro strada e, a volte, persino al loro collega di caccia o a un passante.
Una parte della popolazione sorprendentemente grande, e per di più in crescita, è critica di fronte all’uccisione degli animali selvatici e chiede addirittura di porre fine alla caccia. I sondaggi degli ultimi 3 anni parlano del 70-80 % degli italiani.

Non c’è da meravigliarsi: gli animali selvatici nei boschi e nei campi vengono perseguitati praticamente durante tutto l’anno. Ogni anno, più di 150 milioni di uccelli e milioni di altri animali vengono colpiti e uccisi con pallottole, bastoni e presi in trappole da 800.000 cacciatori (= 1 % della popolazione)…In molti casi si tratta di una morte estremamente atroce: i cacciatori onesti ammettono che all’incirca la metà degli animali non muore subito. Caprioli e cinghiali feriti fuggono in preda a grandi dolori, con gli intestini che fuoriescono o con le ossa frantumate fino a quando, ore o giorni più tardi, il cane da caccia trova le tracce di sangue ….Le volpi vengono fatte uscire dalla tana con il fumo oppure spinte dal cane davanti al fucile del cacciatore, i volpacchiotti si uccidono a bastonate. Molti animali soffrono nelle trappole per ore e giorni pene strazianti fino a quando muoiono di sete oppure vengono bastonati a morte dal cacciatore.

I cacciatori cacciano, malgrado che ecologi e biologi moderni dimostrino che la natura e gli animali mantengono i loro equilibri attraverso meccanismi naturali di autocontrollo.
In certe regioni d’Europa dove non esiste la caccia non c’é sovrappopolazione e il bosco cresce.

Siccome sempre più persone comprendono che sono solo le scuse dei cacciatori che parlano della necessità di dover “regolarizzare” la selvaggina con il fucile, anche i cacciatori, nelle loro riviste di caccia, lo ammettono apertamente: " la vera motivazione sono la gioia di catturare la preda”, “il piacere di uccidere”, e un apparentemente innato “istinto alla caccia “.

In Italia ogni metro quadro del paese si trova soggetto al diritto di caccia. L’uomo ha tolto agli animali gran parte del loro spazio vitale. Se ora un animale cerca cibo su un campo, è naturale per il coltivatore di chiamare subito il cacciatore e di chiedergli di sparare all’intruso che si trova nella sua proprietà con il risultato di avere un intruso molto più dannoso. (18.000 tonnellate di piombo in un anno vengono disperse nell'ambiente, solo in Italia)

L’uomo ha tolto lo spazio vitale agli animali.

Gli uomini hanno suddiviso tra di loro la terra in proprietà e contestano agli animali che si vengono a trovare sulle loro terre persino il loro diritto di vita, provvedendo a farli uccidere.

Chi è che sconvolge l’equilibrio della natura e della terra? Non sono gli animali, è l’uomo! E se l’uomo crede di dover intervenire nell’equilibrio della natura, come fa per giustificare la caccia, allora provoca ancora più caos, ancora più sofferenza e morte. Già il prof. Dr. Theodor Heuss, il primo presidente della Repubblica Federale della Germania, ha descritto la caccia in modo univoco, e nessuno lo ha mai denunciato per questo.

Theodor Heuss: “La caccia è soltanto un vile giro di parole con il quale si vuol definire un assassinio particolarmente vile perpetrato nei confronti di un essere nostro compagno della creazione, che non ha la minima possibilità di salvarsi. La caccia è una forma secondaria di malattia mentale umana.

Secondo ciò che Paul Parin, neurologo, pluripremiato psicoanalista e lui stesso cacciatore, scrive nel suo ultimo libro “La passione del cacciatore”, nella caccia si tratta di “sesso e crimine”. “La vera caccia non può esistere senza uccisione premeditata. Chi ha la passione della caccia, vuole uccidere. Caccia senza assassinio è un concetto che si annulla da sé (una contraddizione).”

Poter sparare regolarmente e legalmente abbassa la barriera psicologica di poter un giorno sparare forse anche alle persone.


[IMG]http://i51.tinypic.com/2m28f4k.jpg[/IMG]
cacciatore ubriaco mentre dorme col cinghiale morto

[IMG]http://i52.tinypic.com/2w4l941.jpg[/IMG]
cacciatori ubriachi giocano con gli animali uccisi


(dal sito www.no-alla-caccia.org/index.html )
15/10/2010 11:35
 
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I cacciatori hanno come Santo protettore Sant Uberto che invece smise di dare la caccia agli animali perchè, come si racconta, vide una croce luminosa in mezzo alle corna del cervo e sentì una voce che gli chiedeva:"Uberto perchè mi vuoi uccidere?"


15/10/2010 11:41
 
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Sapevate che
... in alcune regioni all'inizio di agosto è stata aperta la caccia ai caprioli e ciò significa che queste povere creature verrano abbattute a migliaia! Ecco alcune cifre spaventose:
* nella sola provincia di Siena è previsto l'abbattimento di 4500 caprioli;

* in Aldo Adige addirittura 10.000! ... il «prelievo» selettivo previsto per quest'anno è di 10.619 capi (5.031 caprioli maschi e 5.588 fra femmine e cuccioli) ed è partito a maggio. Il direttore dell'Associazione cacciatori dell'Alto Adige,
Heinrich Aikenthaler, dice che «da vent'anni la cifra degli abbattimenti da noi è più o meno sempre la stessa e nessuno si è mai sognato di contestarla anche perché tutto viene eseguito in modo scientifico, attraverso una commissione mista, equilibrata, non di soli cacciatori».

* nella provincia di Alessandria è stata autorizzata l'uccisione di 500 caprioli ...
Quanti saranno in tutta Italia? Si parla di 50.000 caprioli che sarebbero
"di troppo" ...

Si ricorda anche che le condizioni di eccedenza numerica di alcune popolazioni di ungulati in varie parti d’Italia sono dovute ai popolamenti artificiali effettuati nei decenni scorsi a scopo venatorio e che dunque i cacciatori stessi sono da
ritenersi responsabili dell’attuale stato di cose. I cacciatori stessi distruggono il sistema di autoregolamento naturale, uccidendo i capi più belli e non - come affermano - quelli malati e più deboli, intervenendo così nell'equilibrio naturale, dato che gli animali tendono poi ad accoppiarsi e procreare più frequentemente per mantenere la specie. In genere infatti sono i capi più anziani che si accoppiano con le femmine e non permettono a quelli più giovani di accoppiarsi.
Se i più anziani vengono uccisi, la struttura sociale del branco viene a mancare.

Cosa possiamo fare?
La prima cosa da fare è informare e sensibilizzare l'opinione pubblica, in modo che i cacciatori e i politici non abbiamo più così tanto potere e influsso.
Naturalmente possiamo anche protestare, scrivendo a tutte le autorità regionali e ai giornali.
15/10/2010 11:47
 
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15/10/2010 11:53
 
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