Terzo minimo storico per la calotta polare
Milano - Il 2009 è, dopo il 2007 e il 2008, il terzo anno in cui è andata persa la maggiore superficie di calotta polare artica. E' questa la denuncia dell'organizzazione ambientalista Greenpeace, che parte dal preoccupante dato per lanciare un monito al prossimo vertice Onu di Copenhagen sui cambiamenti climatici: entro il 2030 tutto il ghiaccio polare sarà sciolto.
A lanciare l'allarme è l'equipaggio della Arctic Sunrise, la nave di Greenpeace in spedizione sull'Artico, attualmente ferma tra Norvegia e Groenlandia. Partecipa alla missione il professor Peter Wadhams, esperto di oceanologia e di ghiacci polari, che spiega: "Stiamo entrando in una nuova epoca di fusione dei ghiacci dell’Oceano Artico a causa del riscaldamento globale. Nel giro di vent’anni l’Artico arriverà alla fine del periodo estivo completamente privo dei ghiacci che ricoprono il mare. Non possiamo più fare affidamento sui modelli di previsione usati fino ad oggi, che hanno sovrastimato le condizioni reali già dagli anni ‘80".
Insomma, siamo agli sgoccioli. Una situazione di pericolo ormai irreversibile, che ha portato l'organizzazione ambientalista a richiedere ai grandi governanti del pianeta la riduzione delle emissioni di gas serra del 40% entro il 2020. Il vertice Onu dovrebbe portare infatti alla redazione di un nuovo protocollo contro l'emergenza climatica causata dall'inquinamento, dopo il colossale fallimento del tristemente famoso protocollo di Kyoto. Chissà se ancora una volta gli interessi finanziari avranno la precedenza rispetto alla salvezza del pianeta su cui viviamo?
Massimo Miato