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CORRIERE DELLA SERA
21 marzo 2006
Basta un’autocertificazione per dimostrare l’utilità sociale del lavoro svolto
Dalla Guardia padana ai club ecco i fortunati del 5 per mille
Corsa ai soldi: 29 mila nomi, tra Amici del fumetto e bocciofile

ROMA - Dall’Anta, circolo ricreativo di Monticelli d’Angina (Piacenza), all’asilo nido Zucchero Filato di Teramo. La lista delle associazioni di volontariato che potranno beneficiare del 5 per mille dell’Irpef è lunga 180 pagine. Dovendo fornire solo un’autocertificazione sull’utilità sociale del lavoro svolto ben 28.779 tra cooperative e Onlus (organizzazioni senza fini di lucro) hanno chiesto di poter usufruire della generosità dei contribuenti che, per la prima volta quest’anno, oltre a barrare la casella dell’8 per mille, potranno compilarne un’altra indicando un ente da premiare. Il «montepremi» sarà ripartito in quota proporzionale alle assegnazioni ricevute, ma tutti quelli che ne hanno avuta almeno una avranno comunque una quota del regalo fiscale. A scorrere l’elenco si trovano molte sorprese. Il Sole 24 ore li chiamava ieri I furbetti del 5 per mille , evidenziando che tra gli altri figurava la Guardia nazionale padana che si autodefinisce associazione di quanti «si mettono a disposizione della Padania». E il Club della M3, società con sede a Roma e sei filiali in Calabria, che concede prestiti ma in cambio della cessione del quinto dello stipendio. Nella ressa per aggiudicarsi una fetta della torta stimata dal governo in 270 milioni di euro, si vedono così fianco a fianco associazioni di genitori di bimbi malati di cancro e centri di fitness, fondazioni bancarie e missionari, associazioni per la donazione degli organi e bocciofile di paese. Tutti sullo stesso piano, senza imbarazzo alcuno.
INES TABUSSO