Il microchip sostituisce, migliorandolo, il tatuaggio, che spesso risultava illeggibile dopo pochi anni. Pertanto, esso è un obbligo di legge e chi detiene un cane senza microchip è passibile di ammenda. Inoltre, il microchip attesta la proprietà del cane e ne diventa l’inconfutabile mezzo di riconoscimento. Esso, come il tatuaggio per gli animali già identificati negli anni passati, è indispensabile per ottenere il passaporto internazionale del cane e per permetterci di risalire ai suoi proprietari nella sfortunata evenienza di smarrimento; tutti i canili sono infatti ormai dotati di un lettore di microchip, con cui viene “passato” ogni nuovo arrivato. Un microchip ha la grandezza di un chicco di riso e viene inserito sottocute dal veterinario tramite una semplice iniezione, pertanto, in modo quasi indolore. Esso è costituito di un materiale inerte e sterile, che non può assolutamente e in alcun modo danneggiare la salute del nostro cane. Il microchip viene inserito convenzionalmente a livello della plica cutanea del collo, sotto l’orecchio sinistro.
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Tina