Brasile: Amazzonia, rallenta la deforestazione
Si sospetta che l'impegno del governo serva a sviare le critiche riguardo ad altri progetti molto dannosi
Brasilia - I dati parlano chiaro: la deforestazione nell’Amazzonia brasiliana sta rallentando. Lo dimostarno i numeri pubblicati a fine aprile in un rapporto dell’Istituto nazionale per la ricerca spaziale (Inpe).
E’ la prima volta che accade da quando esistono le misrurazioni satellitare per verificare l’avanzata del disboscamento. Sono stati 7.464 i chilometri quadrati di foresta spazzati via dai bulldozer tra luglio 2008 e agosto 2009. Una considerevole quantità, ma che nei nove stati che racchiudono l'Amazzonia brasiliana si traduce comunque in una rallentamento del 42% rispetto ai 12 mesi precedenti. Una tendenza che continua dal 2004.
Nello stesso tempo però, il presidente Lula Da Silva ha lanciato giovedì 6 maggio, “un programma nazionale per la produzione sostenibile di olio di palma”. La palma da olio è, com’è noto, la causa principale della galoppante deforestazione che sta facendo piazza pulita delle foreste tropicali e equatoriali in Malesia e Indonesia. Se il progetto verrà approvato dal Congresso le piantagioni si dovranno concentrare su terreni incolti, o degradati, e i terreni con”vegetazione nativa”, come le regioni dell’Amazzonia ne saranno esclusi.
E’ probabile che il governo brasiliano si stia impegnando sul fronte della deforestazione per aver libertà d’azione, e schivare le critiche, che un progetto come quello dell’espansione dell’olio di palma non mancherà di provocare.
Massimo Alberico